

Il perdono è qualcosa che s’impara quando trasforma il dolore in una storia. Gian Luca Favetto avanza in una foresta di domande e nel suo errare trova la colpa, il dono, la poesia; e, ancor prima, il grande rito del teatro, che dal sangue di Macbeth ci conduce alla magica leggerezza di Prospero. Parla con Cervantes e con Fitzgerald, attraversa il ponte di Mostar e quello di Brooklyn, ritrova Achille e Priamo, riconosce se stesso ventenne, perduto e mai perdonato, ripara ricordi e sentimenti rimettendo insieme il tempo, le generazioni, i continenti. Così, l’uomo-scrittore lancia in avanscoperta le parole, che tornano a casa sotto forma di gesti e di respiro. Che si fanno carne, per dimorare finalmente tra noi.
Gian Luca Favetto
Gian Luca Favetto, scrittore, poeta e giornalista, vive a Torino e collabora con “la Repubblica” e Radio Rai. Tra i suoi libri recenti: Se dico radici dico storie (Laterza), Mappamondi e corsari (Interlinea), La vita non fa rumore (Mondadori), Il giorno perduto (66thand2nd, con Anthony Cartwright) e Si Chiama Andrea (66thand2nd).

Gian Luca Favetto
Premessa per un addio

Alessandro Zaccuri
Nel nome

Andrea Tarabbia
Il peso del legno
