Un’estate, un gruppo di famiglie si riunisce in una villa a due passi dall’oceano per trascorrere insieme una lunga vacanza. Per madri e padri significa passare il tempo tra vizi e alcol, in un infinito happy hour; mentre i figli, ragazzi e ragazze dai sette ai diciassette anni, lasciati a loro stessi, creano una comunità e si nascondono l’un l’altro l’identità dei genitori, cercando di non essere collegati in alcun modo a quegli adulti imbarazzanti. Ma l’arrivo di un diluvio devastante sconvolge i loro piani. Il piccolo Jack, ispirato da una Bibbia illustrata, decide di salvare più animali possibile; sua sorella Eve e gli altri ragazzini lo aiutano, raccogliendo viveri nelle case sugli alberi. Ma la tempesta infuria, distrugge la villa e le città, e per salvarsi i ragazzi sono costretti ad abbandonare i genitori, depressi e disorientati, per ritrovarsi da soli in un territorio caotico e irriconoscibile.
Ironico e drammatico, crudo e fiabesco, I figli del diluvio è un romanzo vertiginoso, che parla di una società fragile che corre ciecamente verso il disastro, dove gli adulti hanno perso ogni visione e dove la speranza può esistere solo nella radicale innocenza dei bambini, che si affidano alla Natura trovando nuovi linguaggi, nuovi sguardi, nuove risorse per reinventare il mondo.
Questo libro è per chi prende i giochi come un passatempo molto serio, per chi è stato stregato dall’inquietante allegoria del Signore delle mosche, per chi ammira le libellule che planano leggere sull’acqua come minuscoli elicotteri, e per chi ha capito che la parola paradiso fa parte di un codice, vuol dire solo un buon posto sulla Terra dove abitare.
Lydia Millet
Lydia Millet (Boston, 1968) è una scrittrice, saggista e attivista americana, che per la sua opera ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui la Guggenheim Fellowship e l’American Award of Arts and Letters. I suoi libri sono stati finalisti al Premio Pulitzer, all’Arthur C. Clarke, al National Book Critics Award e al Los Angeles Book Prize. I figli del diluvio è stato finalista al National Book Award 2020, e selezionato tra i migliori libri dell’anno da Time, Washington Post, NPR, Chicago Tribune, Esquire, BBC.

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